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Più di mille europei hanno affrontato il tema del nucleare a Lisbona

Posted on 1 Febbraio 2007

Un raduno senza precedenti in Europa di oltre un migliaio di europei, insieme a rappresentanti di Asia, Africa e America Latina si è svolto a Lisbona il 3,4 e 5 novembre 2006 con due eventi pubblici.

Il primo, il Forum Umanista Europeo, si è tenuto nell’Università di Lisbona con la presenza di esperti di diversi campi. Il secondo, una manifestazione nella centrale piazza Rossio, ha visto un appello per il disarmo nucleare mondiale con la partecipazione di circa 1.500 persone la sera di sabato 4 novembre.

I lavori del forum hanno toccato varie aree tematiche: Economia alternativa, movimenti di base, Anti-discriminazione, Arte ed espressioni popolari, Culture, migrazioni e cooperazione internazionale, Tecnologie digitali per l’informazione e la comunicazione, Ecologia e ambiente, Edazione, Salute, Diritti umani, Mass media, Pace e nonviolenza, Partiti politici, Spiritualità, Movimento studentesco.

“Oggi la guerra nucleare è, anche più della catastrofe ecologica, il più grande pericolo che sovrasta il mondo intero” ha detto Loredana Cici, Presidente dell’Internazionale Umanista. “Israele possiede armi nucleari e come il Pakistan e l’India non ha sottoscritto il Trattato di non proliferazione nucleare. Non lontano da qui, tre potenze nucleari stanno conducendo delle guerre: gli Stati Uniti e il Regno Unito in Iraq e Afghanistan e la Russia in Cecenia. In Afghanistan sta combattendo la Nato, di cui fa parte anche la Francia, altra potenza nucleare.

L’arsenale più devastante di tutti i tempi è concentrato nella zona tra i limiti occidentali dell’India e il canale di Suez. Una semplice scintilla potrebbe produrre una conflagrazione che non si limiterebbe a questa zona…

Oggi le sfide sono globali e globali e univoche dovrebbero essere anche le risposte.

Il conflitto tra interessi economici minaccia di diventare conflitto tra culture.

Il Forum Umanista Europeo è l’occasione per avanzare nel processo di integrazione in cui diverse culture, insieme all’inarrestabile fenomeno dell’immigrazione, possano includere quelle provenienti da altri continenti, contribuendo a ciò che unisce e lasciando da parte ciò che divide.

Un percorso che da questo piccolo e antico continente prepari il processo che esploderà, a livello globale, per accelerare la formazione dell’unica nazione a cui aspiriamo, la Nazione Umana Universale.

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