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Eurodeputati, senatori, sindaci e movimento nonviolento rifiutano le guerre stellari in Europa

Posted on 19 Febbraio 2009
Invisibles_Europe_for_Peace

Ieri, mercoledì 18 febbraio, quaranta sindaci cechi e una numerosa delegazione del movimento nonviolento europeo hanno raggiunto Bruxelles per incontrarsi con senatori belgi e membri del Parlamento Europeo e protestare contro il progetto della passata amministrazione Bush di installare in Repubblica Ceca e Polonia il cosiddetto „Scudo Spaziale“.

Convocati da Europe for peace e dal movimento nonviolento ceco, centinaia di manifestanti sono arrivati in pulman dalla Repubblica Ceca. Ad essi si sono uniti rappresentanti dei movimenti sociali europei, come Mayors for peace, Pax Christi e Mondo senza Guerre.

¨Gli Invisibili¨, centinaia di persone vestite di bianco, a simboleggiare la maggioranza della popolazione europea che non viene consultata ed ascoltata nelle decisioni che la riguardano, hanno sfilato davanti alla sede del Parlamento Europeo. In contemporanea gruppi umanisti e pacifisti si sono mobilitati nelle principali capitali europee, come Madrid, Barcellona, Berlino, Copenaghen, Milano, Torino, Firenze, Palermo, Budapest e anche a Buenos Aires, in appoggio ai pacifisti cechi.

Questo evento fa parte della campagna cominciata nel 2007, alla notizia del progetto dell‘amministrazione Bush di installare una base radar nella regione ceca di Brdy. La decisione venne presa direttamente con il governo ceco, senza consultare la popolazione e gli alleati europei.

Nell’incontro avvenuto al Senato belga, i senatori e deputati presenti hanno accolto con interesse la protesta dei pacifisti cechi e si sono impegnati a presentare nel Parlamento una risoluzione contro lo Scudo Spaziale.

Jan Tamas, il giovane leader del movimento nonviolento ceco, ha dichiarato: „ Oggi finalmente siamo nel posto giusto per parlare di questo tema: l’installazione della base radar non è solo un problema del popolo ceco, dato che riguarda la sicurezza di tutta la popolazione europea.“ Da parte sua Jan Neoral, portavoce della Lega dei sindaci contro il radar, ha aggiunto: „Oggi in Europa si sente la voce del popolo ceco, visto che il 70% della popolazione e 13 presidenti regionali su 14 sono contrari a questo progetto.“

La ventina di eurodeputati presenti all’incontro realizzato nella sede del Parlamento Europeo hanno espresso nei loro interventi la preoccupazione per il grave problema rappresentato da queste basi militari: oltre che inutili per la vera difesa dell’Europa, mettono in evidenza la necessità di una politica difensiva comune e indipendente dell’Unione Europea.

Luisa Morgantini, Vice-presidente del Parlamento Europeo, è arrivata ad affermare che „l’attuale governo ceco sta minando le fondamenta della costruzione dell’Europa unita.“

Diversi leader pacifisti europei hanno inoltre espresso il loro appoggio a Jan Tamas per la campagna di diffamazione scatenata contro di lui dalla stampa ceca e hanno denunciato la passività europea nei campi della politica estera e della difesa e la dipendenza dalle decisioni di altre potenze.

Infine Giorgo Schultze, portavoce di Europe for peace, ha sottolineato il pericolo per l’Europa di queste basi militari, che costituiscono una provocazione contro la Russia e il rischio di tornare ad una nuova corsa agli armamenti e ad una nuova guerra fredda. Ha dichiarato: „ La strada dev’essere invece il disarmo progressivo e lo smantellamento immediato degli arsenali nucleari. In questo senso appoggiamo le dichiarazioni a favore del disarmo nucleare del presidente Obama e gli chiediamo di fare un passo in più ritirando questo progetto.“ Una lettera con questa richiesta è stata firmata da numerosi europarlamentari e verrà inviata al più presto al presidente degli Stati Uniti. Giorgio Schultze ha concluso lanciando un appello a creare una sensibilità contraria alla violenza e un invito ad unirsi alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, che a partire dal 2 ottobre prossimo percorrerà tutto il pianeta chiedendo il disarmo nucleare, la fine delle guerre e di ogni forma di violenza.

Europe for Peace

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